Ho comprato un megafono!
Sono rimasto inorridito dal discorso di Napolitano alle Camere e soprattutto dalla supina reazione di tutti i parlamentari, con la ovvia eccezione del Movimento Cinque Stelle.
“Napolitano bacchetta i partiti” gongola Repubblica, il principale organo del capitalismo italiano al richiamo del Presidente, tutto imperniato al rispetto dei diktat dei “trattati europei” e ai conseguenti sacrifici che dovrà subire il popolo italiano. Ma qual è stata la colpa dei partiti secondo Napolitano? Quella di aver allentato con il loro osceno comportamento la credibilità di un sistema, imperniato su privatizzazioni, licenziamenti, tasse, guerra… Un sistema che con l’approvazione delle prossime “riforme strutturali” si rivelerà in tutta la sua mostruosa brutalità.
Altro che “colpo di stato”. Il discorso di Napolitano è stata la delegittimazione della politica, intesa come libera partecipazione dei cittadini.”O governo di larghe intese o ne trarrò le conseguenze”, tuona il Presidente, tanto le cose da farsi sono quelle indicate nel rapporto dei Dieci Saggi, e cioè dalla BCE.
Rispetto alla fase che si apre con questo discorso, marginale è il ruolo che rischia di avere il Movimento Cinque Stelle. Non certo nell’arena parlamentare, dove ha fatto finora un ottimo lavoro finora, ma nel Paese, (nelle “piazze”, per usare il termine usato da Napolitano). Lo svaporarsi della mobilitazione di sabato è la spia di questa difficoltà. Certo, c’era il pericolo che l’indignazione generale degenerasse in “atti inconsulti” e bene ha fatto Beppe Grillo a non cavalcare una folla indistinta. Ma questo non deve significare per il Movimento Cinque Stelle rinunciare ad orientare le mobilitazioni che, sicuramente si scateneranno nelle prossime settimane. Ma come? Il distacco dei suoi esponenti più rappresentativi al Parlamento ha depotenziato le realtà locali del M5S di capacità di iniziativa politica (che non sia il compulsare su internet o nei meetup). Lo si è visto, qui a Napoli e in altre città, con le sparute iniziative di sabato. Lo segnalano in molti nel M5S: ci vorrebbe una vera organizzazione, con tanto di strutture elette e riconosciute, capaci di agire rapidamente e con efficacia. Potranno mai queste sgorgare magicamente dalla Rete? Mi sembra improbabile. Io, intanto, ho comprato un megafono.
Francesco Santoianni
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