Grillo, e ora che si fa?
In fondo, questo calo elettorale del Movimento Cinque Stelle (pur facendo la tara con la relativa crescita del PD, che ha trasformato questo calo in una débâcle) era facilmente prevedibile. Per carità, nessun link a miei precedenti articoli. Sarebbe bastato riflettere sul suo progressivo calo nelle varie elezioni amministrative; alle sempre più asfittiche sue iniziative, al progressivo disimpegno dei suoi “militanti” (nonostante l’aumento degli “Attivisti certificati” che nessuno ha visto mai ma buoni per votare in Rete qualche candidatura o espulsione).
Il tutto comincia a ridosso delle elezioni febbraio 2013 quando, il riversarsi di una fiumana di persone cariche di speranze e aspettative, verso il Movimento Cinque Stelle fu visto da Grillo non come occasione per strutturare un Movimento democratico e articolato con il quale interagire con la società bensì come una minaccia alla sua Chiesa che avrebbe dovuto portarlo oltre la soglia del 51%”. Quindi, calo di saracinesca verso tutti quei movimenti di lotta, (per non parlare di intellettuali che non fossero disposti a mero vassallaggio), nessuna vera partecipazione a cortei o mobilitazioni e, sopratutto, caccia all’eretico tra le file del “Movimento”. Ne fanno le spese, principalmente, gli eletti che – impossibilitati ad essere in Parlamento o nei Consigli regionali punta di diamante di movimenti di lotta – non erano disposti ad essere mero oggetto di venerazione su Facebook per la loro probità, “yes-man” di Grillo&Casaleggio, o comparse per qualche coreografica “protesta”.
Il resto è storia di queste ore. Stancatisi molti elettori del “pazzariello”, che prometteva di cambiare le cose con un mero movimento di opinione, o non sono andati a votare o – peggio ancora – hanno votato i partiti di sempre nella illusione di poterli “condizionare”. Di certo (e l’imminente analisi delle preferenze lo confermerà) non hanno votato candidati alle Europee scelti – grazie alle modalità dettate da Grillo&Casaleggio – tra perfetti sconosciuti, incapaci, quindi, essere momento di aggregazione nel Movimento Cinque Stelle e, problema per i tutori di questo.
Farà Grillo la fine di Pannella? Speriamo di no, anche perché con l’aggravarsi della crisi economica e l’avanzata dei movimenti apertamente reazionari e fascisti in Europa, la situazione potrebbe precipitare. Per invertire la rotta sarebbe fondamentale, comunque, che i veri attivisti del Movimento Cinque Stelle facessero, finalmente, sentire la loro voce, pretendere strumenti decisionali e democratici territoriali e – perché no? – una Assemblea nazionale o, addirittura, un congresso. Se questo non succede, non resta che rassegnarsi al declino, all’esplodere di faide e espulsioni e a post (come quelli che da stamattina affollano Facebook) secondo i quali la “colpa” del risultato elettorale è “degli Italiani che non sono ancora maturi”.
Francesco Santoianni
Il calo era tutt’altro che prevedibile tant’è che quasi nessuno l’aveva previsto. Anzi, dato che il M5S decresce quanto più si va nel piccolo, si pensava che in Europa dovesse sfondare.
Calo non prevedibile. Molti quelli che all’ultimo momento non hanno più votato 5s per ripensamenti di varia natura ma sicuramente riconducibili non solo e tanto all’integralismo dei concetti ma all’aggressività dell’immagine che si è resa : spesso confusione di posizione e piccole gaffe, forse , ma ingrandite dai riflettori puntati addosso da chi era avversario naturale del cambiamento e da chi osservava per vedere segnali che lo convincessero. E poi alcune falle imperdonabili di poca chiarezza da parte dei fondatori possessori del marchio che hanno rappresentato i cavalli di battaglia di chi adduceva argomentazioni destabilizzanti , e che d’altro canto , hanno rappresentato una sgradevole situazione di imbarazzo nel trovare spiegazioni introvabili da parte di chi sosteneva i 5s. La battaglia che si vuole condurre è contro un potere forte e radicato non solo nei suoi vizi e malcostumi ma anche nella memoria e nelle emozioni degli Italiani. Si sapeva che sarebbe stata una lotta con veri e propri caimani che avrebbero guardato la pagliuzza nell’occhio altrui sorvolando sulla trave che trafigge l’integrità delle loro coscienze, e per questo un po’ più di attenzione si doveva fare . Hanno copiato tutto il copiabile e si sono resi il più simile possibile al nuovo che il M5s proponeva. Ma il movimento non è riuscito , non ha saputo o non ha potuto dare risalto alle azioni indegne che in questi mesi sono state portate avanti in parlamento e ha contato troppo sulle solfe dell’assegno dei soldi restituiti senza invece calcare la mano sugli ostacoli che gli altri partiti non hanno voluto togliere affinchè questi soldi finissero veramente come richiesto . Si è iniziato a chiedere un milione di euro : ma come diceva la gente , fino ad oggi han detto che spendevano poco e ora vogliono l’equivalente di quello che rifiutano e rinfacciano agli altri partiti di prendere ? Così pure sugli introiti del Blog che vengono indicati in diverse decine di milioni. Ma i toni peggiori sono forse stati quelli troppo fraintendibili del processo ai politici : con questa immagine mal fornita e mal spiegata , spesso lanciata con toni eclatanti, fare il parallelo con regimi da rifuggire è stato troppo ma troppo banalmente facile . Gli Italiani sono conservatori pigri , cagasotto e soprattutto sono culturalmente snob , una cultura dai toni classicisti, fatta di estetismi e non di conoscenza e di scienza, e in cui la borghesia nuova , vecchia ed ” aspirante ” ,si pavoneggia e si gratifica e alla quale lega la posa del distinguersi dai livelli sociali meno abbienti. Togli questo modo becero di essere colti e togli la sicurezza a quelli che , insicuri appunti, sono tornati dal vecchio padrone senza avere una visione globale e ampia dei fatti e senza accorgersi che il sistema è fallito e non ci sarà padroncino che tenga innanzi alla necessità di massificare e schiavizzare.
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