Qualunque idiota e il “caso Rosa Schiano”
Qualunque idiota bazzichi Facebook sa che all’aumentare degli “amici” on line aumenta proporzionalmente la possibilità di trovarsi sulla propria pagina anche post (messi lì da “amici on line”) che possono non rispecchiare la propria opinione. È capitato a me come credo a voi che state leggendo queste righe. Solitamente questo fastidioso problema si risolve rimuovendo i post o, addirittura, “bannando” (e cioè chiudendo ogni contatto) con gli importuni. Impresa ardua quando gli “amici on line” – ed è il caso di Rosa Schiano – ne ha 2.400. E che dovrebbe essere fatto tempestivamente per evitare che qualunque idiota legga la pagina Facebook possa identificare nel post l’opinione del titolare dell’account.
Ora è capitato che, per qualche ora, sul sito di Rosa Schiano (sulla cui pulizia morale, umanità e sopratutto sul suo straordinario impegno per la Pace e il rispetto dei diritti umani in Palestina credo non sia il caso di dilungarsi) è apparso, tra centinaia di altri, il post (ovviamente, non ne metto il link per evitare di diventare anche io – un “mostro” da sbattere in prima pagina) scritto in inglese di un tizio che inneggiava all’uccisione di quattro israeliani. Può capitare. Come capirebbe qualunque idiota.
Ma si direbbe che non lo abbia capito qualche redattore de Il Mattino che, non solo ci ha fatto su una campagna snodatasi per ben tre pagine, ma che ha pensato bene di corredare l’articolo con la foto (corredata dalla didascalia “La mostra a Portici scatena un incidente diplomatico”) qui riprodotta che, con un truffaldino fotomontaggio lascia intendere che la (davvero toccante) mostra fotografica di Rosa sulla Palestina, allestita a Portici, fosse pubblicizzata da un tabellone, affisso sul cancello della villa che l’ospitava, che inneggiava agli esecutori dell’attentato.
Un insidioso equivoco nel quale potrebbe incorrere chiunque. Non soltanto qualsiasi idiota.
Francesco Santoianni