La strana storia dei 100 bambini pakistani “uccisi dai talebani”
La fonte della notizia è il Governo di Islamabad e i “corrispondenti” a Peshawar sono solo quelli dei media mainstream; figuriamoci che speranze abbiamo di sapere la verità. Ma, anche così, la storia non si regge in piedi.
Dunque, per tutti i media mainstream, i talebani, dopo aver tenuto in ostaggio, per quattro ore, 500 bambini di una scuola elementare frequentata da figli di appartenenti alla nomenklatura pachistana, ne avrebbero ucciso deliberatamente 100 e ferito altrettanti per “vendicare i bambini uccisi nelle incursioni contro i villaggi controllati dai Talebani”. Ho scandagliato mezza Internet per trovare una versione diversa: niente. Ma anche così una domanda appare lecita: se l’uccisione dei bambini era l’obbiettivo dei nove talebani (poi uccisi dalla polizia) entrati nella scuola, perché hanno aspettato quattro ore per farlo? Non vorrei scivolare nel cinismo, ma in Siria i “ribelli” (si, proprio quelli coccolati dal Gruppo di Londra del quale fa parte anche il nostro governo) molto più “efficacemente” hanno piazzato un’autobomba davanti una scuola di Homs e hanno aspettato che uscissero gli scolari per farla esplodere : 46 bambini, più sei passanti, morti. E nessun attentatore ci ha rimesso la pelle.
Ma non è che lo scopo dei Talebani era quello di sequestrare i bambini e minacciarli di morte (un atto, in ogni caso, orrendo) per chiedere una qualche liberazione in cambio? Non è che i bambini sono stati uccisi nel conflitto a fuoco susseguente all’assalto alla scuola? Nessuno ne ha ancora parlato ma la cosa andrebbe approfondita. O forse no. Ma a chi volete che interessi una indagine in tal senso? Sono stati i Talebani! I Talebani! E chiudiamola qui.
Francesco Santoianni
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