Jobs Act parte seconda: Comunali in malattia versus Talebani Movimento Cinque Stelle
Sembra di essere tornati ai tempi dell’orrido sito nel quale il governo Monti, in nome della Spending Review, invitava i cittadini a suggerire tagli alla pubblica amministrazione. Furono tanti gli imbecilli allora (qualcuno pure del Movimento Cinque Stelle) che – senza domandarsi, ovviamente, il perché dei tagli – ci cascarono. Ora, è ancora peggio.
La “notizia”, come è arcinoto sarebbe che, forti dei loro privilegi, una folla oceanica di dipendenti comunali (“Pizzardoni” romani, spazzini napoletani, autisti baresi…) avrebbero marcato visita pur di non lavorare la notte di Capodanno. Notizia assolutamente falsa e/o travisata e che – nonostante tra i dipendenti del settore pubblico si registri un tasso assenza per malattia inferiore a quello del settore privato (anche per la decurtazione dello stipendio che colpisce solo i primi) – ha già dato la stura alla richiesta di immediate privatizzazioni dei servizi pubblici.
Peggio ancora per quanto riguarda il Jobs Act (con il conseguente licenziamento in tronco) che – dopo la subdola scelta di Renzi di non chiarire se questo fosse riservato ai soli dipendenti privati – ora viene invocato a gran voce anche per i dipendenti pubblici. Invocato sopratutto – e qui mi piange il cuore dirlo – dal “Popolo della Rete” del Movimento Cinque Stelle . Controllare su Facebook, please.
Prevengo le prevedibili obiezioni. Certo, i parlamentari del Movimento Cinque Stelle si sono battuti in Parlamento – anche con iniziative clamorose come l’occupazione dei banchi del Governo – contro il Jobs Act. Ma la cosa – ancora una volta – si è ridotta ad una sceneggiata destinata, già dall’inizio, al fallimento non essendo supportata da nessuna mobilitazione, nessun coinvolgimento (nemmeno – che so’ una bandiera, un parlamentare Cinque Stelle in qualche corteo, un qualche cartello nei gazebo…) nelle mobilitazioni. Solo pura testimonianza che ci si illude apporti qualche voto. E nessuna mobilitazione significa anche nessuna maturazione ideologica. Ed ecco, quindi, oggi gli innumerevoli post pentastellati contro i lavoratori “imboscati a Capodanno”. E se qualcuno prova a far notare che forse è il caso di qualche dipendente anziano (come la stragrande maggioranza degli attuali dipendenti pubblici) impedito dal clima polare di questi giorni, ecco che si scatena la litania contro la “Casta”.
Già, perché, oggi – ridotti alla fame i Comuni e le società partecipate, tagliati i fondi alle Regioni… – bisogna trovare a tutti i costi qualche altro membro della “Casta” come responsabile della crisi. Banchieri che continuano ad acquistare titoli del nostro Debito pubblico? Industriali che chiudono in Italia per aprire all’estero? No. Non più. Ora la casta sono i dipendenti del settore pubblico (“che votano PD”, “che hanno avuto il posto con la raccomandazione”, “che non lavorano duro come quelli del settore privato”…). Vedere su Facebook per credere.
E sarà proprio grazie a questi talebani del Movimento Cinque Stelle se la seconda parte del Jobs Act passerà a furor di popolo. Se Renzi continuerà a trionfare alle prossime elezioni. Speriamo non sia così.
A proposito, quando ci saranno le prossime elezioni in Grecia?
Francesco Santoianni
PS Dopo aver scritto questo articolo ho potuto legger questo bel post sul sito di Peppe Grillo. Mi fa piacere che qualcuno al Movimento Cinque Stelle stia facendo qualcosa per evitare la china. F.S.