Proclamiamo la guerra ai Crucchi?
Francamente, da Luigi di Maio – il “politico più brillante del Movimento Cinque Stelle” – non mi sarei aspettato un altro passo verso la china nella quale il, pur sacrosanto, movimento contro l’Unione Europea sta incamminandosi.
Intanto, il suo post su Facebook:
“Il 25 aprile del 1945, dopo le insurrezioni partigiane a Genova, Milano e Torino, l’Italia pose fine all’occupazione tedesca. Festeggiamo ogni anno la Liberazione come il giorno in cui cacciammo le truppe tedesche dai nostri confini territoriali. A distanza di 69 anni abbiamo un altro problema: le guerre militari sono diventate guerre finanziarie. Ai cannoni si è sostituito lo spread. Ai fucili l’austerity. Alle bombe il Fiscal Compact.
Stiamo vivendo una nuova era delle guerre europee che affamano i popoli come nel ‘45, che distruggono le economie come durante le guerre mondiali. Ovviamente a vantaggio della Germania. All’epoca salimmo sui monti o sui palazzi e buttammo giù le bombe. Oggi quali sono i nostri strumenti di offesa per riemergere da questa guerra economico-sociale? Il 25 aprile oltre ad essere una festa, deve diventare l’occasione per riscoprire il nostro orgoglio nazionale, per ribellarci ai trattati sanguinari che hanno sottoscritto i nostri politici (scendiletto dei banchieri europei). Per informarci. Il nuovo partigiano è un cittadino informato. (…)
Speriamo che il “cittadino” possa, davvero, informarsi meglio. Se lo facesse, probabilmente, scoprirà che ad affamarci non è la “Germania” ma gli effetti di un fenomeno davvero “classico” del sistema capitalista – la caduta del saggio di profitto – affrontato, a partire dagli anni 80, con la “Globalizzazione” (do you remember No Global?): sostanzialmente la rimozione delle barriere doganali e il conseguente esodo di capitali e aziende verso paesi con mano d’opera più a “buon mercato”. Quindi, in Occidente, meno occupati e meno gettito fiscale. E anche meno consumatori. E gli stati (più o meno, tutti: Germania USA, Giappone, Italia…) per “rimediare” a ciò continuano ad emettere sempre più titoli di credito. E per pagare i crescenti interessi ai capitalisti (in particolare banche e istituti finanziari) che li comprano continuano a svendere beni comuni, tagliare servizi, stipendi, pensioni…
Certo, ci sarebbero molte altre cose da dire (gli Eurobond, il Fiscal Compact, l’imminente European Redemption Fund….) ma il succo della questione è questo. Non è colpa di un complotto della Bundesbank, del Gruppo Bildberg, della Massoneria…. A provocare la crisi, la nostra crescente miseria, sono le contraddizioni di un sistema (capitalista) che (come dopo la crisi del 1929) sta già lavorando per una provvisoria “via di uscita”: una guerra. Per eliminare la concorrenza e accaparrarsi nuovi mercati nei quali perpetuarsi. That’s all folks!
Non pagare il Debito pubblico, nazionalizzare senza indennizzo banche e aziende. Fino a qualche anno fa, questi concetti stavano dando corpo ad un movimento di massa. Poi sono stati fatti entrare in campo quelli che, – al di là del loro infame operare – sono diventati i “capri espiatori” su cui indirizzare la rabbia della gente: la “casta”, l’Euro e, ora, la “Germania”. Date una occhiata ai manifesti elettorali, alle innumerevoli pagine Internet e ditemi se non è così.
Che fare? Nel mio piccolo, come attivista del Movimento Cinque Stelle, sto tempestando di mail i candidati al Parlamento europeo invitandoli a pronunciarsi – oltre che sulla Guerra – sulla questione del Debito pubblico. Ho messo anche un mio video a loro disposizione.
Non mi ha risposto ancora nessuno.
Ecchecazzz!
Francesco Santoianni
www.francescosantoianni.it
Comprendo la tua incazzatura. Anch’io non condivido sempre le dichiarazioni degli esponenti del Movimento, come quel passaggio sulla Germania nell’intervento di Di Maio. Credo, tuttavia, che in questa fase della campagna elettorale le dichiarazioni diventino più infuocate e, a volte, più riduttive. Almeno io le leggo in tal senso.
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beh se fossimo tutti di egual pensiero, non avremmo dovuto aspettare che questi ci togliessero dai casini, ma come ho detto ognuno a un suo pensiero, ed io confido in loro, senza ne se e ne ma.
E fann buon a nun t risponner’!! ecchec….!!!