Fermiamo il Tormentone: “Ma perché Grillo……?”
“Ma perché Grillo non ha permesso a Bersani di governare?”, “Ma perché non è andato al governo con lui?”, “È contento ora Grillo che Berlusconi ritorna al governo? “… Incontro per strada i miei compagni che hanno votato Rivoluzione Civile (e che, forse, considerano il mio attivismo nel Cinque Stelle come un tradimento di classe) e il loro refrain è questo. E lo è anche per qualche compagno che ha votato per Grillo. E anche, ad onor del vero, per qualche tiepido attivista del Movimento Cinque Stelle, (sabato, ad un gazebo a via Diaz, ne ho incontrati due, tra l’altro “certificati” per potere votare alle Quirinarie).
Grillo ha già risposto a queste argomentazioni con un post intitolato “Perché hai votato per il Movimento Cinque Stelle” che evidenzia come il non appoggio ai partiti era nel suo programma elettorale e che lui rispetta i patti presi con gli elettori. Una posizione di una limpidezza disarmante che fa onore a Grillo. .
Ma ci sarebbe da rispondere anche dell’altro al tormentone contro Grillo. Ad esempio: “Ma perché mai il Movimento Cinque Stelle dovrebbe fare la fine di Rifondazione Comunista, che si illuse di poter condizionare il governo Prodi?”. O, ancora “Ma porresti questo tormentone se fosse stato Berlusconi a proporre a Grillo di governare insieme?”
Solitamente la risposta a questa obiezione è furiosa: “Berlusconi!!!” … “Ma quello è un bandito!”…. “Come osi pensare una cosa simile?” …. e via di questo passo. Insomma, Berlusconi è peggio di Bersani, e il PDL è peggio del PD. Una credenza che sopravvive nonostante Prodi e le sue abominevoli iniziative – dal Cuneo Fiscale, alle guerre, alle privatizzazioni… – nonostante tutte le infamie del governo Monti, pienamente approvate dal PD (e dal PDL).
Ma, da dove nasce questo mito della “differenza” che aleggia tra gli elettori di Grillo e nella “sinistra”? Intanto dalla inconsistenza di un vasto movimento di classe e, quindi di una alternativa, che ha permesso negli ultimi decenni, al PD di imporre, impunemente, le politiche dei padroni e dei banchieri. E poi dal lascito di quello che, purtroppo, è stato forse l’unico grande movimento di questi anni, quello, ineffabile, del Popolo Viola. Popolo Viola che ha votato in gran parte Movimento Cinque Stelle sperando potesse “dare una lezione” al PD, prima di scomparire senza lasciare traccia.
Ma quali speranze può avere il Movimento Cinque Stelle se resta da solo?
Ne parliamo la prossima volta.
Francesco Santoianni
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